Vivo quando ho raggiunto uno stato di completezza. Stato di completezza che è la base di ogni benessere.
Mi sono definita una piccola astronave, in un viaggio spazio temporale in questa incarnazione.
Nel momento che i miei confini di spazio e tempo diventano fluidi ritrovo la memoria della mia natura illimitata, temporaneamente limitata dal mio attuale corpo di donna e dalla mia personalità di singolo individuo.
La qualità della vita contribuisce a raggiungere quello spazio chiamato benessere totale ed è quel luogo, in realtà senza spazio e tempo, dove ogni disagio, sofferenza, limitazione non ha possibilità di esistere, luogo lontano dal male e dalla morte, ma alimentato da piani più alti e sottili. Ho così la possibilità di un’esistenza a un livello energetico e spirituale più esatto e più alto. Il corpo diventa allora il tempio del mio essere e della mia vera essenza. Come riferiscono i veda: ” aver cura del corpo serve a sostenere quel particolare stato dell’essere noto come illuminazione”.
Più il mio corpo è condensato, diversa è la mia percezione sensoriale, la mia Coscienza e cambia il mio rapporto con l’ambiente e l’Universo. Nel momento che sono completamente immersa in una società materialista, ricercando la riuscita e la ricchezza materiale, mi allontano e non tengo conto del mio essere interiore. Sono alla ricerca di una felicità esteriore e mi trovo nel flusso dell’insoddisfazione generale. Il mio corpo ha paura e solo quando riesco a staccarmi dal mio corpo condensato e a elevarmi, la paura scompare. La coscienza superiore si riflette solo in un lago tranquillo e cercare di raggiungere la serenità è il mezzo per essere in contatto con i piani più elevati. Scelgo in ogni istante della mia vita di vivere e non di sopravvivere.